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                  Il cinema Garibaldi rischia la chiusura 
                  La crisi del settore e la competizione con il Megacine schiacciano le piccole realtà locali, un tempo vera linfa della settima arte. Nasce un comitato per difendere con la qualità una storica sala spezzina                    
                    
                    
                      
                           
                          
                             
                      
                      
                      
                      La Spezia -
                      
                       Tempi duri per il cinema indipendente alla Spezia. Anche in conseguenza dell'apertura di un grande multisala in via Carducci, i cinema storici della città hanno chiuso uno dopo l'altro. Alcuni sono stati trasformati in parcheggi o supermercati. Adesso la crisi tocca il piccolo "Garibaldi", gestito con pochi mezzi e grande entusiasmo da Carlo Roda. Cinefilo da sempre, appassionato collezionista di pellicole – la sua raccolta di film conta oltre tremila titoli – Roda si è scontrato con l'indifferenza delle istituzioni locali e con un mercato che privilegia il blockbuster a discapito della qualità. 
  Risultato: il cinema "Garibaldi", una delle prime sale cinematografiche della città, rischia ora di chiudere di fronte agli alti costi di esercizio. Per impedire che scompaia anche uno degli ultimi cineclub si è costituito un comitato cittadino che sta raccogliendo adesioni e sostegni. L'intenzione è quella di rilanciare il "Garibaldi", attraverso una programmazione ridotta (quattro sere a settimana) ma di alto valore culturale. La rassegna "Figure dell'assurdo. Cinema della crudeltà del grottesco e del surreale" durerà tutto dicembre e vedrà la proiezione di film di Roman Polansky, Aki Kaurismaki, David Lynch e altri registi caratterizzati da un immaginario onirico e deviante.
   Il comitato ha anche sollecitato l'intervento degli assessorati alla cultura del Comune e della Provincia perché il patrimonio accumulato da Carlo Roda in tanti anni di ricerca sia conservato e reso disponibile a tutti. Ma la risposta non è stata positiva. Tra le righe, si leggeva il suggerimento di donare l'intera collezione a un ente istituzionale in attesa di eventuali finanziamenti. Intanto, la programmazione del "Garibaldi" continuerà nei prossimi mesi, con nuove rassegne dedicate a un autore o a un tema (il prossimo ciclo sarà dedicato alla città nel cinema).   | 
                     
                     
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