Per quelli che… “Ormai con Berlusconi…”: perché vivere in un paese che occupa il 53° posto nella classifica di Reporters sans frontières sulla libertà di informazione richiede un impegno quotidiano;

Per quelli che… “Ma dai, chi è che vi finanzia?”: perché il nostro azionista di maggioranza è il pubblico, tutti coloro che ci ascoltano e ci sostengono;

Per quelli che… “Vabbé, ma siete la radio del partito…”: perché non essere la “radio di…” costa moltissimo in termini di lavoro e di denaro;

Per quelli che… “Ma dove lo trovi uno che lavora gratis?”: perché viviamo ancora in larghissima misura dell’entusiasmo di chi presta servizio volontario;

Per quelli che… “Ormai v’ascolteranno più quattro gatti”: perché la nostra “comunità” si allarga ogni giorno;

Per quelli che… “Ma chi ve lo fa fare?”: perché ci sforziamo di rappresentare il volto più umano e meno mercantile del nostro territorio;

Per quelli che… “Ma chi l’ascolta più la radio?”: perché la vecchia radio ha la capacità di crescere fuori dagli schemi della comunicazione di massa, giungendo dove la televisione, coi suoi parametri di share, è costretta ad arrestarsi.

Per quelli che… “Certo che una volta…”: perché la vera sfida sta nel cambiamento, non nella sopravvivenza;

Per quelli che… “Insomma siete una specie di club?”: perché crediamo che la radio non sia uno spazio chiuso, ma debba popolare le strade e le piazze;

Per quelli che… “Perché non puntate a dar spazio a politici influenti?”: perché crediamo che per crescere abbiamo bisogno della voce di tutti, in primo luogo di chi non ha voce.