In collaborazione conMuseo della resistenza di Massa - Carrara

CRONOLOGIA - 1944
Cronologia della lotta partigiana nelle province di Massa Carrara e La Spezia.
A cura di Maurizio Fiorillo.

(Gli eventi scritti in stampatello solo a carattere nazionale, quelli in corsivo d'interesse locale)

La cronologia contiene solo gli eventi più importanti della lotta partigiana nelle due province, come è stato possibile ricostruirli attraverso la memorialistica, i documenti conservatisi dei Comitati di Liberazione Nazionale e delle formazioni partigiane, i rapporti giornalieri della Guardia Nazionale Repubblicana.

La cronologia è un “work in progress” e sarà in futuro oggetto di integrazioni e correzioni.

 

> Gennaio
> Febbraio
> Marzo
> Aprile
> Maggio
> Giugno
> Luglio
> Agosto
> Settembre
> Ottobre
> Novembre
> Dicembre

Gennaio
20. Alla Spezia i GAP attaccano con alcune bombe un tram carico di militari della Decima Mas. Rimangono feriti molti militari ed alcuni civili e muoiono due operai .
22. Gli Alleati sbarcano ad Anzio vicino a Roma, ma l’efficace reazione tedesca non permette l’estensione della testa di ponte.
Febbraio
16. Il gruppo antifascista organizzato dal colonnello Giulio Bottari nella provincia della Spezia è scoperto dai fascisti.Il colonnello Bottari e i suoi collaboratori tenenti Borrotzu e Coni si rifugiano a Torpiana nel comune di Zignago (Val di Vara) dove il Partito d’Azione genovese e spezzino stava organizzando un nucleo armato di resistenza.
23. Alcuni militi del presidio della GNR di Sesta Godano (Val di Vara) che avevano catturato alcuni renitenti a Torpiana, sono attaccatie messi in fuga dai “ribelli” del paese.
Marzo
1. Comincia nell’Italia settentrionale lo sciopero generale organizzato dai partiti antifascisti (prevalentemente dal PCI).
Alla Spezia si fermano l’1 e il 2 marzo tutti i principali stabilimenti industriali (OTO Melara, cantieri di Muggiano, Termomeccanica, jutificio Montecatini, ecc.). Il lavoro riprende il 3 marzo, dopo la dura repressione fascista che porta all’arresto di alcuni fra gli organizzatori dello sciopero, poi deportati in Germania
.
5. Il distaccamento partigiano Picelli, originario del parmense, disarma il posto di avvistamento aereo al Passo del Bratello, tra Val di Magra e Val di Taro. Le armi ed il materiale sono incamerati e 5 militi sono fucilati.Alcuni giorni dopo il Picelli attaccherà anche la stazione ferroviaria di Guinadi.
8. I partigiani della “banda Beretta” attaccano e disarmano il posto di avvistamento fascista del passo di Cento Croci, tra il comune spezzino di Varese Ligure e la Val di Taro parmense. La banda “Beretta”, presto unitasi al gruppo di “Richetto”, formerà il gruppo “Cento Croci”, legato al CLNP spezzino.
12. Il treno passeggeri La Spezia-Parma è attaccato dai partigiani della banda Betti presso la stazione di Valmozzola, nel parmense. Nel combattimento muore un marinaio della Decima Mas e due militi della GNR ed anche il comandante partigiano “Betti”. Sono catturati diversi militari italiani e tedeschi, molti dei quali subito liberati. Sette prigionieri sono invece fucilati. La banda Betti è composta anche da molti partigiani sarzanesi e spezzini.
13 - 14. La GNR, la Decima Mas ed i tedeschi operano un rastrellamento nella zona montuosa del parmense e nell’Alta Lunigiana.Nella zona di Pontremoli i militari della Decima uccidono tre civili e sul Monte Barca (Bagnone) attaccano una piccola banda di “ribelli” uccidendo tre partigiani e catturandone nove. Otto dei partigiani catturati saranno fucilati il 17 marzo a Valmozzola come rappresaglia per l’attacco al treno di alcuni giorni prima.
14. Una squadra di partigiani del Picelli con il comandante Ognibene, in trasferimento verso il Lago Santo nel parmense, è sorpresa nel paese di Succisa dalla Decima Mas. Tre partigiani, tra cui il comandante Ognibene, e due militi della Decima Mas sono uccisi.
18. Una squadra del Picelli composta da 9 uomini, con il vicecomandante “Facio” al comando, è circondata presso il rifugio del Lago Santo nel parmense da consistenti reparti tedeschi e fascisti. L’assedio ed il combattimento dura dal tardo pomeriggio del 18 fino al primo pomeriggio del 19. Nella notte successiva i partigiani riescono ad eludere le sentinelle e ad eclissarsi.
23 - 24. 33 tedeschi muoiono nell'attentato gappista in via Rasella a Roma. Per rappresaglia i tedeschi fucilano alle Fosse Ardeatine 335 civili, tra cui molti ebrei ed antifascisti precedentemente incarcerati.
25. I partigiani della banda del tenente Piero Borrotzu disarmano i militi del posto di avvistamento di Carro, in Val di Vara.
24 - 27. Operazione di rastrellamento fascista e tedesca nei comuni di Sesta Godano e Varese Ligure in alta Val di Vara. Nella notte tra il 26 e il 27 marzo, i fascisti sorprendono a Groppo di Sesta Godano la banda di Piero Borrotzu e tre partigiani ed un milite fascista rimangono uccisi.
30 - 31. Togliatti, appena tornato dall’Unione Sovietica, invita i partiti antifascisti ad entrare in un governo presieduto da Badoglio al fine di realizzare l'unità nazionale e liberare l'Italia, rimandando alla fine delle ostilità la determinazione della questione istituzionale. E' la cosiddetta "svolta di Salerno" che porterà alla formazione di una nuova compagine governativa.
Aprile
1. La piccola banda partigiana di Sassalbo nel comune di Fivizzano, organizzata da Almo Bertolini e comandata da Renzo Ferrari, disarma il presidio fascista del Passo del Cerreto.
5. Nuova incursione fascista e tedesca in Val di Vara. 7 partigiani della banda Beretta e di quella del tenente Borrotzu sono catturati a Pian di Mezzo ed uccisi. Lo stesso Piero Borrotzu è catturato a Chiusola e fucilato.
15 - 16. Rastrellamento del battaglione S.Marco tra lo zerasco ed il pontremolese, nella zona occupata dalla formazione partigiana Picelli. I partigiani si sganciano verso le cascine di Nola, in comune di Borgotaro, Nel rastrellamento il paese di Cervara è occupato, due civili sono uccisi e sono presi 16 ostaggi.
17. Il presidio della GNR di Filattiera in Lunigiana è disarmato dai partigiani locali.
24. Gli aviolanci sul campo di Mommio nel fivizzanese, organizzati dall’agente inglese D.Azzari con la collaborazione di Alfredo Contri ed altri antifascisti spezzini e carraresi, permettono di armare i partigiani lunigianesi che iniziano a compiere attacchi lungo le strade nella zona di Fivizzano, Codiponte, Casola.
29. I partigiani lunigianesi entrano a Fivizzano: il presidio della GNR si barrica in caserma e non oppone resistenza. Quattro camion tedeschi della Todt carichi di cibo sono catturati. Si diffonde la falsa voce che nella zona ci siano migliaia di partigiani riforniti di armi e persino di artiglieria dagli alleati. Nei giorni successivi i partigiani compiono diverse azioni lungo la statale del Cerreto impadronendosi di armi e di derrate alimentari.
Maggio
1 - 22. Nel maggio 1944 la città della Spezia è bombardata pesantemente: si contano molte decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di senza tetto. Lo sfollamento della città diviene quasi totale.
4 - 5. I comandanti della GNR della Spezia, di Apuania (Massa Carrara) e di Lucca e il comandante della 135° Brigata tedesca di stanza alla Spezia, preoccupati dai lanci di armi e dalle azioni partigiane nel fivizzanese e nella Lunigiana in genere, organizzano un grande rastrellamento a cui partecipano anche reparti della divisione tedesca H.Göring, marinai della Decima Mas e guardie di finanza. Quasi tutti i partigiani riescono a sfuggire al rastrellamento disperdendosi, ma il paese di Mommio è distrutto dai rastrellatori e sono uccisi una ventina di civili. .
6 - 10. I gappisti carraresi fanno esplodere bombe presso la caserma Dogali a Carrara e, dopo pochi giorni, presso la sede del Fronte del Lavoro tedesco .
12. Grave bombardamento alleato su Avenzadi Carrara .
16. La formazione apuana “Mulargia”, sotto il comando di Marcello Garosi “Tito”, attacca un distaccamento fascista ad Altagnana sulle montagne massesi.
18. Pesante bombardamento aereo su Aulla: più di venti i morti .
25. Primo lancio di armi per i partigiani spezzini effettuato sul Monte Ribone. Il lancio è stato ottenuto tramite i contatti degli antifascisti spezzini (soprattutto il comunista R.Jacopini) con il radiotelegrafista D.Azzari attivo in Lunigiana.
31. I partigiani disarmano il piccolo presidio di Comano in Lunigiana impadronendosi di armi ed uniformi.
Giugno
 
Giugno. In concomitanza con la liberazione di Roma e lo sbarco in Normandia, la guerriglia partigiana esplode in tutta Italia, mettendo in pericolo le vie di comunicazioni tedesche.
Anche in Lunigiana e sulle Apuane l’inizio dell’estate corrisponde ad una crescita accellerata e tumultuosa della Resistenza. Le piccole bande partigiane diventano rapidamente grandi brigate e le azioni contro fascisti tedeschi diventano innumerevoli e quasi giornaliere
.
 
1. I partigiani occupano il Forte Bastione che domina la strada tra Carrara e Fosdinovo. Sono recuperate numerose armi individuali, esplosivo e mitragliatrici pesanti.
 
4. Gli alleati entrano a Roma.
 
6. Sbarco alleato in Normandia.
 
7. Attacco della formazione partigiana “Mulargia” ai magazzini dell’Organizzazione Todt a Vinca. I tedeschi hanno 3 morti.
 
8. Badoglio rassegna le dimissioni da capo del governo. Ivanoe Bonomi riceve l'incarico di formare un nuovo governo di unità nazionale.
Franco Coni, già collaboratore di Piero Borrotzu, guida un attacco partigiano alla caserma di Coloretta di Zeri in Alta Lunigiana disarmando e poi liberando tutti i militi presenti.
 
9. La formazione partigiana “Mulargia” occupa il paese di Forno sopra Massa.
 
10. Un distaccamento della XII Brigata Garibaldi parmense composto da partigiani della provincia della Spezia (comandante Flavio Bertone “Walter” e commissario Paolino Ranieri “Andrea”) prende parte alla creazione della zona libera della Val di Ceno occupando la cittadina di Bardi.
 
12. I partigiani di Franco Coni attaccano la caserma della GNR di Sesta Godano (Val di Vara), occupando per alcune ore il paese. I militi si arrendono dopo aver opposto resistenza e sono disarmati e liberati. Dopo una decina di giorni, il presidio GNR lascia Sesta Godano.
 
13. Reparti tedeschi e della X MAS attaccano Forno: i partigiani della formazione Mulargia sono battuti e dispersi. Il comandante partigiano “Tito” muore in combattimento. Occupato il paese, i fascisti ed i tedeschi procedono alla fucilazione di 70 uomini adulti (due sopravviveranno), riconosciuti come partigiani o loro collaboratori.
 
17. Partigiani della brigata “37B”, attaccano il polverificio di Virgoletta in Lunigiana, disarmando 20 militi e prelevando armi e munizioni.
 
19. A Milano si forma il Corpo Volontari della Libertà (CVL) per unificare le diverse forze militari della Resistenza. Comandante sarà il generale Raffaele Cadorna, suoi vice il comunista Luigi Longo e l'azionista Ferruccio Parri.
I partigiani giellisti al comando di Daniele Bucchioni "Dani", insieme ad alcuni partigiani del maggiore inglese Gordon Lett, attaccano il presidio GNR del castello di Calice al Cornoviglio in Val di Vara. L'attacco fallisce, ma dopo pochi giorni i militi si ritirano da Calice
 
22. Il Gruppo Cento Croci, già banda Beretta, attacca il presidio fascista di Varese Ligure. La resistenza dei militi è forte, ma dopo alcune ore si giunge alla resa. Sono presi prigionieri un ufficiale, un sottufficiale e quindici militi. Nove militi ed una spia sono fucilati dai partigiani.
 
23. La banda partigiani di Angelo Marini “Diavolo Nero”disarma i militi della caserma di Casola di Lunigiana. Nei giorni precedenti la banda aveva sabotato diversi ponti sulla strada del passo dei Carpinelli ed ottenuto la resa dei militi della caserma di Monzone. Nello stesso giorno gli alleati lanciano per la prima volta delle armi sul campo del Monte Grosso di Aulla, organizzato dal “Maggiore” Contri e da Bruno Bacci “Falco”. Il campo di lancio, individuato dai tedeschi ed attaccato, sarà abbandonato verso la metà di luglio
 
27. Una squadra di partigiani del battaglione Picelli fucila il Podestà fascista di Sesta Godano Tullio Bertoni, uno dei responsabili delle azioni di rastrellamento in Val di Vara nella primavera del 1944 .
Luglio
 
Luglio. I pesanti bombardamenti aerei provocano decine di morti a Massa .
 
30 giugno - 2 . Rastrellamento tedesco in Lunigiana e nella zona appenninica del parmense tra il Passo della Cisa e quello del Cerreto. Le formazioni partigiane locali si sganciano subendo alcune perdite, ma sono uccisi diversi civili nei comuni di Licciana Nardi e Bagnone e il parroco del paese di Camporaghena nel comanese. Sono inoltre numerosi gli arresti e le deportazioni, che colpiscono anche molti parroci.
 
1. Il Partito Fascista Repubblicano diviene un’organizzazione militare: nascono le Brigate Nere. Comandante generale è il segretario del partito, Alessandro Pavolini.
 
9. La banda partigiana di Maggiorino Folegnani, dipendente da quella del “Diavolo Nero” si scontra sulla strada Soliera – Fivizzano con un reparto della Decima MAS.Sia i partigiani che i fascisti hanno delle perdite. I marò della Decima si dirigono su Gragnola, ma i partigiani li attaccano all’ingresso del paese. Dopo una battaglia durata alcune ore, e grazie anche all’intervento di altri gurppi partigiani, il reparto fascista di ritira lasciando sul campo 9 morti.
 
1 - 15. I partigiani della brigata Cento Croci partecipano alla difesa del territorio libero del Taro, formatosi verso la metà di giugno. Insieme ad altre formazioni partigiane sostengono scontri vittoriosi con consistenti reparti tedeschi alle Ghiaie di Berceto, a Varese Ligure in Alta Val di Vara, a Pelosa in Val di Taro. Alla metà del mese, con la fine del territorio libero del Taro a seguito di un nuovo ed imponente rastrellamento tedesco, la Cento Croci è costretta ripiegare in piccoli gruppi verso la zona di Albareto.
 
3 - 7. I partigiani di Primo Battistini “Tullio” compiono numerose azioni contro mezzi e soldati tedeschi sulla statale della Cisa nella zona delle Lame di Aulla e di Bolano. La cattura di un ufficiale tedesco da parte dei partigiani provoca un rastrellamento nella zona di Bolano.
 
13. Pesante bombardamento su Fivizzano, in Lunigiana: 21 vittime.
 
15. Attacco dei gappisti carraresi alla caserma delle Brigate Nere di Carrara.I fascisti hanno due morti ed alcuni feriti.Dopo l’attacco, i gappisti decidono di salire ai monti diventando la formazione “Ulivi”.
 
22. Fucilazione di Dante Castellucci “Facio”, comandante della formazione partigiana Picelli, da parte di un tribunale comunista.
 
24. I partigiani di Eugenio Lenzi “Primula Rossa” attaccano i magazzini tedeschi di Ceparana nello spezzino, catturando 20 soldati germanici che saranno poi liberati per evitare rappresaglie. Lo stesso giorno nella valle dell’Aulella i partigiani del “Maggiore” Alfredo Contri, che cercavano di sabotare il ponte di Serricciolo, si scontrano presso Canova con i tedeschi. Come rappresaglia per l’attacco, i tedeschi fucileranno 10 civili. Infine i partigiani della Cartolari catturano il maggiore Brignole della GNR di Massa per attuare uno scambio di prigionieri.
 
25 - 28. Si costituisce il Comando Unico delle formazioni spezzine, la I Divisione Liguria, con il Colonnello Mario Fontana (Turchi, poi Cossu) come comandante ed Antonio Cabrelli (Salvatore) come commissario.
Agosto
 
2 - 3. Grande rastrellamento tedesco e fascista tra Vara e Magra. Le formazioni partigiane generalmente si sbandano senza opporre resistenza: numerosi paesi dello zerasco sono bruciati e molti partigiani e civili uccisi. Solo la brigata partigiana Cento Croci e i giellisti del calicese al comando di Daniele Bucchioni “Dani” oppongono valida resistenza ai rastrellatori.
 
4. La formazione “Ulivi” attacca presso Marciaso un’autocolonna tedesca, distruggendo diversi automezzi. Per rappresaglia i tedeschi uccidono il giorno dopo 6 civili a Marciaso e minano il paese.
 
7. S’incontrano a Tenerano i più influenti comandanti e commissari della bassa Lunigiana e del carrarese per deliberare sulla formazione di una brigata che riunisse tutte le bande partigiane della bassa Lunigiana e delle apuane. Ben 11 bande partigiane di diversa origine ed orientamento politico decidono di aderire alla brigata, a cui viene dato il nome di brigata “Ugo Muccini”, in ricordo di un antifascista di Arcola caduto nella guerra di Spagna. Comandante della brigata è il “Maggiore” Contri, comandante della distaccamento Falco, mentre commissario è Giuseppe Antonini “Andrea”, già commissario del distaccamento Cartolari.
 
8. I rappresentanti di diverse formazioni partigiane della Lunigiana e della Garfagnana s’incontrano a Regnano per concordare la creazione di un comando di coordinamento comune, la Divisione Garibaldi Lunense. La divisione avrà come comandante il maggiore inglese Anthony Oldham e come commissario Roberto Battaglia e sopravviverà fino ai primi giorni di dicembre del 1944. La brigata “Ugo Muccini” formatasi il giorno prima a Tenerano diviene la 2° brigata della Divisione Lunense.
 
12. A Sant'Anna di Stazzema, reparti della 16° Divisione meccanizzata “Reichsführer SS” massacrano 560 civili, in maggior parte donne e bambini.
 
17 - 19 . I partigiani della formazione “Ulivi” attaccano un reparto della 16° Divisione meccanizzata “Reichsführer SS” che operava requisizioni nella zona di Bardine di S.Terenzo, nel fivizzanese. Il combattimento volge in favore dei partigiani grazie all’intervento di altri due gruppi partigiani, il Gerini e il Righi, e 17 SS rimangono uccise. Il 19 agosto, come rappresaglia per l’azione partigiana, un reparto delle SS al comando del maggiore Walter Reder rastrella 107 civili (quasi tutti donne e bambini) e li uccide con una mitragliatrice in località Valla. Per raggiungere la cifra di 170 uccisi (rapporto 1 a 10 con le SS uccise) sono anche fucilati 53 ostaggi catturati in Versilia.
 
23 - 24. Duro scontro tra reparti di alpini della Monterosa e le forze partigiane della brigata Cento Croci, della Gramsci e della Vanni, schierate sul crinale sovrastante la conca di Albareto, al confine tra la Val di Taro e lo spezzino. La brigata Vanni subisce l’attacco degli alpini e sgancia immediatamente abbandonando le sue posizioni, ma i partigiani della Gramsci rafforzati da reparti della Cento Croci riescono a fermare gli alpini impedendogli di accerchiare le posizioni partigiane. La lotta si riaccende il 24 agosto: gli alpini avanzano con difficoltà ed un reparto finisce in un’imboscata di uomini della Cento Croci. La situazione di equilibrio permane ed in serata gli alpini si ritirano.
 
24. Grande rastrellamento sulle Apuane da parte di reparti tedeschi e fascisti. Le formazione partigiane della 2a Brigata Lunense sono disperse o costrette a ritirarsi verso le montagne massesi e solo una accanita resistenza sul Monte Sagro (“battaglia del Sagro”) evita la distruzione delle forze partigiane. I tedeschi uccidono civili e bruciano paesi in tutta la zona interessata dal rastrellamento e soprattutto compiono l’orrenda ed insensata strage di Vinca (173 morti, tra cui 91 donne e 26 bambini).La brigata partigiana “Ugo Muccini” formatasi a Tenerano all’inizio di agosto si spacca in tre parti: la 2° Brigata Lunense sotto il comando del “Maggiore” Contri, la brigata Muccini “apuana” (poi brigata Menconi) ed i gruppi partigiani sarzanesi che si organizzeranno in brigata nel settembre 1944.
 
Fine Agosto. I tedeschi si attestano sulla Linea Verde (o Linea Gotica), un sistema di fortificazioni multiple che dal Tirreno arriva all'Adriatico. Sul fronte tirrenico la linea Gotica si snoda dalla foce del torrente Cinquale fino al castello Aghinolfi di Montignoso (il catenaccio di Massa) per poi proseguire sulle Alpi Apuane, la Garfagnana e l’Appennino.
Settembre
3 - 9. Le formazioni spezzine della I Divisione Liguria, riformatasi dopo il rastrellamento d’agosto, compiono numerosi attacchi a mezzi tedeschi sulla statale della Cisa e soprattutto sull’Aurelia.
4. Dei sabotatori della brigata Vanni, insieme a partigiani borgotaresi, danneggiano gravemente il ponte parabolico della ferrovia La Spezia-Parma, presso Ostia parmense.Negli stessi giorni, a seguito di precise richieste alleate, i partigiani della III Brigata Lunense La Spezia interrompono diverse strade della Lunigiana, tra cui anche la statale del Cerretto e quella del passo dei Carpinelli.
10. 40 persone, catturate presso la Certosa di Farneta in Lucchesia, sono uccise nei dintorni di Massa.
13. Nuovo scontro tra alpini della Monterosa e partigiani della Cento Crocitra la Val di Taro e la provincia della Spezia. Un reparto della Monterosa si dirige dal passo di Cento Croci verso Montegroppo con bandiere bianche, apparentemente per arrendersi. Gli alpini si avvicinano pacificamente alle posizioni tenute dai partigiani e poi aprono il fuoco con le mitragliatrici e con i mortai. I partigiani rispondono al fuoco utilizzando i mortai catturati ai tedeschi nel luglio 1944. Al calar della notte gli alpini ripiegano sul passo di Cento Croci .
14. Massa è evacuata. La popolazione si trasferisce a Carrara e in Val di Magra. Circa 10.000 persone torneranno nei mesi successivi nella città, ormai sulla linea del fronte. L’amministrazione provinciale di Apuania si trasferisce a Pontremoli. La situazione alimentare sul litorale apuano si aggrava ulteriormente.
16. 159 detenuti del carcere di Massa sono fucilati dai tedeschi presso il torrente Frigido. Lo stesso giorno i tedeschi uccidono 72 civili (per la maggioranza donne e bambini) a Bergiola Foscalina, vicino a Carrara.
19. Nasce sulle colline sarzanesi e fosdinovesi la Brigata Garibaldi Muccini “ligure”. La brigata nasce grazie agli sforzi di Paolino Ranieri “Andrea” e di Dario Montarese “Briché”. Comandante della brigata è designato Piero Galantini “Federico”, mentre commissario è Dario Montarese “Briché”.La brigata Muccini compirà tra il settembre e il novembre 1944 azioni militari ed attentati contro i fascisti nel sarzanese ed in tutta la bassa Val di Magra.
24. Combattimento tra partigiani della formazione Elio, con l’appoggio di alcuni partigiani della Ulivi, e i tedeschi a Torriona sopra Carrara. I tedeschi hanno la peggio e lasciano sul campo 6 morti e ben 33 prigionieri. I partigiani hanno un morto e 3 feriti. Il bottino di armi è ingente.
26. Un grosso contingente della brigata Muccini “ligure” occupa nottetempo Sarzana per liberare alcuni familiari di partigiani presi come ostaggi dai fascisti.I fascisti si danno alla fuga, ma la liberazione dei prigionieri non riesce. Nello stesso giorno i partigiani della formazione apuana Ceragioli tendono un’imboscata ad un reparto tedesco che tentava di distruggere i ponti tra Canevara e Forno, costringendolo alla ritirata e prendendo diversi prigionieri.
29. Reparti della 16° Divisione meccanizzata “Reichsführer SS” compiono un’operazione antipartigiana nei comuni di Grizzana, Monzuno e Marzabotto (Bologna): massacreranno circa 1830 persone, tra cui moltissime donne e bambini.
Ottobre
 
5. E’ ucciso a Carrara Umberto Ricci, sergente della GNR e fratello del gerarca Renato Ricci. Su richiesta degli stessi tedeschi, che vogliono evitare scontri in città tra fascisti e partigiani, la GNR apuana, l’ultimo reparto della Repubblica Sociale presente a Carrara, si ritira dalla città.
 
8 - 10 . Rastrellamento italiano e tedesco nello spezzino nell’ambito della “settimana di lotta alle bande” ordinata da Kesserling. Il rastrellamento riguarda la zona della bassa Val di Vara ed investe la brigata Vanni ed il Battaglione Val di Vara. Nonostante le perdite subite, le formazioni partigiane si riformano immediatamente dopo il rastrellamento.
 
14. Attacco della formazione Cartolari ad una colonna tedesca sull’Aurelia: due automezzi sono distrutti.
 
17. Incontro di Forno tra il Comando della Divisione Lunense, i comandi dei Patrioti Apuani e della Brigata Muccini “apuana” e il Comitato di Liberazione Nazionale di Apuania. Il CLN provinciale apuano riconosce la Divisione Lunense come comando unico provinciale ed i partigiani apuani accettano di collaborare con il comando della Divisione Lunense.Nello stesso giorno a Bosco di Corniglio il Comando Unico dei partigiani del parmense è attaccato dai tedeschi: muore Gino Menconi, figura guida dei comunisti carraresi.
 
23. A seguito di una imprudente incursione nazifascista, i partigiani della I Divisione Liguria catturano 4 soldati tedeschi e 7 militi fascisti.
 
24. Le formazioni partigiane apuane ”Cartolari” e “Morelli”, attaccano un plotone tedesco che si muoveva verso Bergiola Foscalina. I tedeschi subiscono perdite.
 
29. Due azioni partigiane notturne alla Spezia: nel centro cittadino è catturato un capitano della GNR, che poi riesce a fuggire in un successivo scontro a fuoco, nel quartiere di Migliarina è attaccata una caserma della GNR e sono uccisi 4 militi. Per rappresaglia i fascisti fucilano 10 partigiani precedentemente catturati.E’ la prima di numerose azioni dei partigiani della I Divisione Liguria compiute nel capoluogo nell’autunno e nell’inverno 1944-45.
Novembre
 
1. La brigata Matteotti della I Divisione Liguria procede al disarmo consensuale di un reparto di 34 alpini della Monterosa.
 
3. Fallisce un attacco a sorpresa della brigata Muccini teso alla totale eliminazione del presidio delle Brigate Nere di Sarzana. Dieci partigiani in uniforme tedesca cercano di entrare con l’inganno nell’Albergo Laurina, sede delle BBNN, ma lo stratagemma non funziona e il partigiano tedesco Rudolf Jacobs, già capitano della marina tedesca, è ucciso. Muoiono anche due Brigate Nere e sei rimangono ferite.
 
6. Visita pastorale del Vescovo della Spezia nella zona della Val di Vara (Zignago, Sesta Godano) controllata dai partigiani.
 
8 - 13 . I partigiani apuani della Brigata Menconi procedono all’occupazione di Carrara per liberare dei compagni catturati per l’azione di una spia. Data l’impossibilità di tenere la città in caso di contrattacco tedesco, il CLN apuano e i comandanti partigiani decidono di trattare con il comando germanico. Si giunge quindi ad un accordo che di fatto trasforma Carrara in una sorta di “città aperta” dove sia i tedeschi sia i partigiani possono muoversi liberamente.
 
9. A Casano di Ortonovo i partigiani della II Brigata Lunense e della Muccini “ligure” accerchiano e disperdono un reparto di 40 Brigate Nere. Quattro fascisti sono uccisi e diversi rimangono feriti, inoltre 10 sono presi prigionieri e sono scambiati con familiari di partigiani presi come ostaggio nei mesi precedenti.
 
10. Puntata fascista e tedesca in Val di Vara, nella zona di Sesta Godano. Sono bruciati i paesi di Scogna, Calabria e Godano. Nove partigiani sono uccisi ed altri sono presi prigionieri.
 
13. Il generale britannico Alexander annuncia via radio la sospensione dell'offensiva alleata invitando i partigiani ad interrompere la guerriglia fino alla primavera.
 
15. Partigiani della IV Brigata Apuana della Divisione Lunense attaccano una pattuglia tedesca sulla statale del Cerreto tra Verrucola e Passeruola uccidendo 3 soldati tedeschi. Nello stesso giorno un altro distaccamento della brigata attacca un’autocolonna tedesca a Posara. Nei mesi di ottobre e di novembre la IV Brigata Apuana è attivissima in tutta la zona del fivizzanese e del comanese.
 
17. Partigiani della II Brigata Lunense e della Muccini collaborano per un’incursione all’aeroporto di Luni. L’attacco ha solo parzialmente successo: tre tedeschi rimangono uccisi e sei partigiani feriti.
 
21. Rastrellamento fascista nel quartiere periferico spezzino di Migliarina: centinaia di arresti tra cui operai, artigiani, professionisti, sacerdoti. Molti sono imprigionati nell’ex caserma del XXI Fanteria alla Spezia, dove si pratica la tortura. In seguito parte degli arrestati saranno trasferiti a Genova e poi inviati nei campi di concentramento tedeschi.
 
23. Rastrellamento tedesco nella zona di Regnano nella Lunigiana interna. La III Brigata La Spezia della divisione Lunense che aveva base nel paese risulta gravemente indebolita e perde il suo archivio.
 
27. Fallito tentativo della Divisione Lunense di rompere da dietro il fronte della Garfagnana. Il previsto attacco coordinato tra partigiani e truppe alleate sulla Linea Gotica non avviene e gli uomini della Lunense sono respinti. Oldham e Battaglia passano il fronte. La Divisione Lunense si scioglie, seguita più tardi dalla III Brigata La Spezia. Molti partigiani, affamati e demoralizzati, decidono nelle settimane successive di passare il fronte.
 
21. A partire dalla “seconda settimana di lotta alle bande”,tedeschi e fascisti scatenano in tutto il nord Italia un’ondata di rastrellamenti che metterà in fortissima crisi le formazioni partigiane di montagna.
In Lunigiana sono attaccate prima le Brigate II Lunense e Muccini “ligure” poi (2 dicembre) la Brigata Garibaldi Menconi (già Muccini “ apuana”) ed i Patrioti Apuani. Nonostante la strenua resistenza molte brigate sono costrette allo sganciamento e in alcuni casi sbandano. Molte centinaia di partigiani passano il fronte: il movimento partigiano apuano e lunigianese si riprenderà completamente dal colpo subito solo nel marzo 1945.
Dicembre
 
Dicembre. La formazione “Ulivi”, riformatasi dopo il rastrellamento d’inizio dicembre assorbendo parti di altre formazioni, compie un’azione contro i fascisti rientrati a Carrara, rastrellandone nottetempo alcune decine: molti sono fucilati, altri sono distribuiti tra le formazioni per essere utilizzati come ostaggi. Pesanti bombardamenti aerei ad Aulla, Albiano e S. Stefano nella valle del fiume Magra, a Borghetto in Val di Vara e sulle colline di Ameglia.
 
7. A Roma, i delegati del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) firmano un protocollo d’intesa con il comandante supremo alleato nel Mediterraneo, generale Wilson (“Protocolli di Roma”). Gli alleati riconoscono ufficialmente il CLNAI e il CVL e s’impegnano a finanziare le formazioni partigiane, che però dovranno essere immediatamente smobilitate al momento della liberazione.
Rastrellamento delle Brigate Nere, con l’appoggio di tedeschi ed alpini della Monterosa, nella zona di Vezzano Ligure nello spezzino: sono arrestate 150 persone, alcune delle quali saranno deportate. Alcuni giorni dopo sarà compiuto un altro rastrellamento nella zona di Follo, Carnea, Polverara a nord della Spezia.
 
12. A seguito di una crisi, si forma il secondo governo Bonomi, senza l'appoggio dei socialisti e del Partito d'Azione.
 
16. Ultimo discorso pubblico di Mussolini al Teatro Lirico di Milano di fronte ad un pubblico di fedelissimi.
 
20. Le forze partigiane dello spezzino si riorganizzano su 2 divisioni: la I Divisione Monte Picchiara, che comprende il Raggruppamento Garibaldi e la Colonna Giustizia e Libertà, e la II Divisione Cento Croci. Le due divisioni dipendono dal Comando della IV Zona Operativa, affidata al Colonnello Mario Fontana (“Turchi” o “Cossu”) e al nuovo Commissario Tommaso Lupi “Bruno”.
 
27. Nel Rossanese (Comune di Zeri) è paracadutata un reparto di circa 30 uomini del SAS inglese il cui scopo è sabotare le vie di comunicazioni tedesche (Aurelia e Cisa) in collaborazione con le forze partigiane locali. Dopo alterne vicende, passeranno il fronte alla fine di febbraio del 1945.
 
29. Alpini della Monterosa e tedeschi compiono una puntata nella zona del comune di Varese Ligure controllata dalla brigata Coduri, dipendente dalla VI Zona genovese. La formazione partigiana subisce forti perdite, inoltre nel paese di Valletti è fucilato dagli alpini il Parroco Don Bobbio.
 
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