In collaborazione conMuseo della resistenza di Massa - Carrara

CRONOLOGIA - 1944
Cronologia della lotta partigiana nelle province di Massa Carrara e La Spezia.
A cura di Maurizio Fiorillo
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(Gli eventi scritti in stampatello solo a carattere nazionale, quelli in corsivo d'interesse locale)

La cronologia contiene solo gli eventi più importanti della lotta partigiana nelle due province, come è stato possibile ricostruirli attraverso la memorialistica, i documenti conservatisi dei Comitati di Liberazione Nazionale e delle formazioni partigiane, i rapporti giornalieri della Guardia Nazionale Repubblicana.

La cronologia è un “work in progress” e sarà in futuro oggetto di integrazioni e correzioni.

 

> Gennaio
> Febbraio
> Marzo
> Aprile
> Maggio

Gennaio
Gennaio. Pesanti bombardamenti aerei su Carrodano e Borghetto in Val di Vara e a Monterosso, Levanto e Deiva Marina lungo la costa spezzina.
1. Attacco notturno dei partigiani spezzini in tre differenti località sulla statale Aurelia.
3. Giuseppe Casini “Pino”, uno dei più attivi comandanti della Brigata Lunese, cade in una imboscata delle Brigate Nere ai Pilastri di Fosdinovo ed è ucciso. Paolo Pagani, comandante della Brigata Lunense, caduto pure lui nell’imboscata e catturato, riesce a fuggire.
12 - 15. Prolungati combattimenti tra i partigiani dello spezzino ed i fascisti tra Brugnato e Borghetto Vara: la statale Aurelia rimane interrotta per 3 giorni.
18. Pesante bombardamento alleato nel centro di Carrara: circa 80 i morti, innumerevoli i feriti.
20 - 27. Inizia un grande rastrellamento contro le forze partigiane dello spezzino. Tedeschi e fascisti avanzano da Pontremoli verso lo Zerasco, dal fondovalle della Val di Vara verso nord, dal parmense e da Chiavari verso l’Alta Val di Vara. I partigiani della IV Zona ligure resistono tentano di rallentare i rastrellatori e poi ripiegano. Nel difficile sganciamento nella neve alcuni reparti si sbandano o rimangono isolati. Molti partigiani sono uccisi o catturati, molti di più subiscono congelamenti agli arti inferiori, ma alla fine del rastrellamento i reparti ritornano nelle precedenti posizioni e si riorganizzano.
23 - 24 . Si costituisce a Carrara la Divisione Apuana. La Divisione riunisce i Patrioti Apuani, la Brigata Garibaldi Menconi e la Brigata Lunense. Comandante della divisione è Dante Isoppi.
26. Mussolini visita il fronte tirrenico della Linea Gotica ed ispeziona la Divisione Italia. Il 25 gennaio il “Duce” dorme a Pontremoli e il 26 è a Mocrone di Villafranca Lunigiana. Le misure di sicurezza sono imponenti.
Febbraio
3. A Merizzo, nel comune di Villafranca Lunigiana, è ucciso durante una puntata di soldati della Repubblica Sociale Edoardo Bassignani “Ebio”, tra i principali organizzatori della Brigata Borrini e in generale della lotta partigiana in Lunigiana.
4. Churchill, Roosevelt e Stalin s’incontrano a Yalta (Crimea) per discutere del futuro assetto europeo.
Scontro tra partigiani della brigata Muccini “ligure”, riformatasi dopo il rastrellamento di fine novembre, e un reparto di militi della GNR. I militi hanno la peggio ed 11 di loro sono costretti ad arrendersi e sono catturati. Nello stesso giorno la Brigata Nera fucila alla Spezia Giovanni Pagani ed Ezio Grandis, comandanti giellisti catturati durante il rastrellamento di gennaio
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14. Quattro partigiani spezzini, scesi a Pian di Follo in Val di Vara per approvvigionarsi, rafficano 3 tedeschi che passavano in bicicletta. Un tedesco è ucciso ed un altro gravemente ferito, mentre un terzo riesce a scappare quasi incolume. Il giorno dopo i tedeschi fucilano per rappresaglia quattro partigiani catturati nel rastrellamento di gennaio e ne appendono i corpi con il filo spinato a Pian di Follo.
15. Partigiani della IV Brigata Apuana, distruggono una macchina tedesca sulla strada Castelnuovo Garfagnana-Fivizzano uccidendone i cinque occupanti. Nello stesso giorno una pattuglia della stessa formazione si scontra con i tedeschi nel paese di Agnino: sono uccisi un soldato ed un sottufficiale tedeschi. Il paese di Agnino è rastrellato e saccheggiato dai tedeschi.
26. Distaccamenti delle Brigate partigiane IV Apuana e Borrini si scontrano con una trentina di bersaglieri italiani ed alcuni sottufficiali tedeschi nella zona di Monti di Licciana Nardi. Il combattimento dura per alcune ore e i partigiani riescono a costringere i nemici alla ritirata. Sono uccisi 6 nemici e 11 sono fatti prigionieri. I partigiani hanno un solo morto.
Marzo
1 - 2. A Carrara sono catturati dai tedeschi durante un incontro clandestino diversi dirigenti della resistenza apuana tra cui Alessandro Brucellaria “Memo”, comandante della Brigata Garibaldi Menconi. I tedeschi tentano quindi un’incursione nella zona delle cave, pensando di trovare i partigiani senza guida e demoralizzati. In realtà l’intero reparto tedesco è circondato dai partigiani nel bacino marmifero di Fantiscritti e costretto alla resa. I militari tedeschi sono scambiati con i dirigenti precedentemente catturati.
3. Su richiesta del Vescovo di Pontremoli G.Sismondo, il Colonnello Fontana, comandante della IV Zona partigiana incontra il Capo della Provincia di Apuania Buttini per organizzare uno scambio di prigionieri.
14. Partigiani della IV Zona ligure, travestiti da operai, minano il ponte di Ceparana, in riparazione dopo un bombardamento, sotto gli occhi delle sentinelle tedesche. L’esplosione fa crollare un’arcata del ponte.
20. Incontro al Palazzo Ducale di Massa tra Pietro Del Giudice, comandante dei Patrioti Apuani, ed il comando tedesco per discutere su zone d’influenza, situazione della popolazione, passaggio del fronte.
21. Puntata di alpini della RSI in Alta Val di Vara. Penetrati profondamente nella zona partigiana, gli alpini sono bloccati nella zona di Buto (comune di Varese Ligure) e circondati. I combattimenti continuano fino all’una di notte, quando gli alpini, favoriti dalla nebbia, si sganciano in piccoli gruppi.
29. Il CLNAI decreta l'unificazione delle forze partigiane (che non ci sarà il tempo di attuare realmente) e nomina un Comitato insurrezionale composto da Valiani (Partito d'Azione), Pertini (Partito socialista) e Sereni (Partito comunista).
Aprile
5. La 92° divisione americana inizia ad attaccare nel settore tirrenico in direzione di Massa. Gli alleati inviano alle forze partigiane l’ordine di prepararsi alle operazioni finali e di attaccare le vie di comunizione ed i comandi tedeschi.
6. Sono paracadutati nella IV Zona (spezzino) 25 militari inglesi della SAS per collaborare con le formazioni partigiane.
7. Offensiva tedesca in Lunigiana nella zona della valle del torrente Taverone per garantirsi un’ulteriore via di ripiegamento dalla ormai fragile linea del fronte. Forti reparti tedeschi occupano Licciana e circondano un reparto della IV Brigata Apuana a Bastia. Solo in serata, e dopo aver subito alcune perdite, i partigiani riusciranno a ritirarsi. I tedeschi si scontrano anche con i partigiani della brigata Borrini vicino a Monterossino.
8. La Divisione Cisa (brigate Beretta) attacca i presidi tedeschi lungo la ferrovia potremolese nel tratto Pontremoli-Guinadi. Due tedeschi sono uccisi e 16 sono presi prigionieri, ma anche i partigiani subiscono perdite. La galleria del Borgallo sotto l’Appennino è occupata dai partigiani.
9. Partigiani giellisti della IV Zona ligure compiono un riuscito attacco notturno sulla statale della Cisa tra Filattiera e Terrarossa distruggendo una colonna di rifornimenti diretti al fronte.
10. Dopo aver vinto la resistenza tedesca sulle Apuane, le truppe alleate ed i partigiani entrano a Massa. I tedeschi ripiegano su una linea di difesa posta sul torrente Parmignola tra Liguria e Toscana.
11. I partigiani carraresi e le truppe alleate entrano a Carrara.
12. Muore il presidente americano Franklin Delano Roosevelt, gli succede il suo vice Harry Truman.
Il comando della IV Zona ligure decide, per facilitare l’avanzata alleata, di compiere un attacco su Pontremoli, di interrompere la statale Aurelia in Val di Vara e di iniziare l’avvicinamento delle brigate partigiane agli obbiettivi finali (La Spezia ed Aulla). L’interruzione dell’Aurelia è effettuata il giorno stesso, con dolorose perdite da parte partigiana (muoiono diversi comandanti giellisti). E’ inoltre attaccato e costretto ad arrendersi il presidio della GNR di Borghetto Vara. Molti dei militi catturati saranno fucilati.
13. Il generale statunitense Mark Clark, comandante delle forze alleate in Italia, annuncia l'inizio dell'offensiva finale e chiede ai partigiani di non insorgere prematuramente.
I partigiani della Brigata Lunense prendono contatto con le truppe alleate avanzanti: nelle successive operazioni militari sulle Apuane ed nella bassa Lunigiana i partigiani opereranno in stretta collaborazione con i reparti americani.
14. Gli americani attaccano su tutto il fronte italiano. Il generale tedesco Von Vietinghoff chiede a Hitler l'autorizzazione a ritirarsi verso il Po, ma gli viene negata.
I tedeschi, in previsione della ritirata, fanno saltare gli stabilimenti militari ed alcuni polverifici delle Lunigiana. Il generale tedesco Fretter Pico, responsabile del fronte tirrenico, decide la ritirata delle sue truppe e della Divisione Italia della RSI oltre l’Appennino. La ritirata inizierà a partire dal 17 aprile, e sarà protetta dall’azione di una consistente retroguardia.
15. Fallisce l’attacco partigiano su Pontremoli organizzato dalla IV Zona. La guarnigione tedesca sorprende i partigiani che sono costretti a ritirarsi.
19. Abbandonate dai serventi o rese inservibili dai bombardamenti alleati le batterie tedesche in Val di Magra (Punta Bianca ed altre) sono ridotte al silenzio. Le truppe alleate sono ormai a sud di Sarzana e nella bassa Lunigiana, dove combattono per impadronirsi del Monte Nebbione, che sovrasta al strada Fosdinovo-Soliera e chiude il crinale che conduce ad Aulla. A fianco degli Alleati combattono reparti partigiani dei Patrioti Apuani, della brigata Lunense e della brigata Muccini.
21. Gli alleati entrano a Bologna
22. Alla Spezia è proclamato lo stato d’assedio. Il litorale spezzino, ormai evacuato dai fascisti e dai tedeschi, è occupato dai partigiani, mentre il grosso delle forze della IV Zona (Brigate Gramsci e Cento Croci, Battaglione GL Zignago) circondano La Spezia. Le avanguardie americane sono nel comune di Fosdinovo. Circa 200 soldati della Divisione Italia della RSI in ritirata verso Licciana e il Passo della Cisa sono intercettati dai partigiani della IV Apuana che intimano la resa. I soldati non si arrendono, ma si ritirano disordinatamente.
23. Conquistato Fosdinovo, gli americani entrano a Sarzana insieme a contingenti partigiani della brigata Muccini. Le Brigate Nere e i militi GNR insieme alle loro famiglie abbandonano La Spezia nella mattinata e si avviano sulla Cisa verso Pontremoli. Nel pomeriggio gli edifici pubblici del capoluogo ligure sono occupati dagli incaricati del CLN e dai membri delle squadre SAP. Il battaglione Val di Vara della IV Zona attacca Aulla bersagliando le truppe tedesche e fasciste in ritirata. Fivizzano è occupata da pattuglie partigiane della IV Apuana. Il battaglione Intra della Divisione fascista Monterosa, in ritirata verso il passo della Cisa, è circondato a Licciana Nardi dai partigiani che gli intimano la resa. Una parte del battaglione riesce a fuggire e a raggiungere Villafranca, ma il grosso del battaglione, più di seicento uomini, si arrende ai partigiani.
23 - 27. L’insurrezione partigiana costringe la guarnigione tedesca di Genova a parlamentare con il CLN ligure e poi ad arrendersi.
24. I Reparti britannici attraversano il Po mentre gli americani puntano in direzione del valico del Brennero per tagliare la ritirata alle forze tedesche.
Bersaglieri della Divisione Italia della RSI in ritirata sono bloccati dai partigiani della IV Apuana a Licciana Nardi, ma non accettano di arrendersi: dopo alcune ore di combattimento, i bersaglieri riescono a ripiegare su Villafranca Lunigiana, lasciando però moltissimi prigionieri in mano ai partigiani. Sulle colline intorno alla Spezia i partigiani della IV Zona eliminano gli ultimi caposaldi tedeschi a S.Venerio, Montalbano e soprattutto S.Benedetto. Dopo aver respinto un contrattacco tedesco a Podenzana, i partigiani del Battaglione Val di Vara riprendono l’attacco contro Aulla e in serata iniziano ad entrare nella cittadina.
25. Il CLNAI proclama l'insurrezione generale. Mussolini, dopo aver tentato di trattare la resa con i rappresentanti del CLNAI, fugge con i suoi collaboratori verso la Svizzera. Nella notte, fascisti e tedeschi iniziano l'evacuazione della città. Gli alleati entrano a Mantova, Parma e Verona.
Ad Aulla, il battaglione Val di Vara elimina l’ultima resistenza tedesca sulla collina della Brunella e termina l’occupazione della cittadina. In giornata le avanguardie americane entrano a Fivizzano, Licciana Nardi ed Aulla. Le truppe tedesche, ancora asseragliate a Pontremoli, rifiutano la resa e minacciano la distruzione della città se i partigiani della Divisione Cisa, comandata dai fratelli Beretta, si opporranno al loro transito sul Passo della Cisa. Il Vescovo di Pontremoli, Monsignor Sismondo, si offre come mediatore tra i partigiani ed i tedeschi e riesce a far arrivare le parti ad un accordo: i partigiani accettano di non molestare la ritirata ed in cambio i tedeschi promettono di non compiere rappresaglie ed inutili distruzioni.
27. I partigiani catturano Mussolini ed altri gerarchi fascisti a Dongo (Como), mentre cercavano di riparare in Svizzera al seguito di una colonna tedesca. I gerarchi fascisti sono rapidamente fucilati sulla piazza di Dongo.
Nella prima mattinata, le ultime truppe tedesche e fasciste lasciano Pontremoli avviandosi sulla Cisa, ma prima di lasciare la cittadina i fascisti fucilano tre partigiani precedentemente catturati. Durante tutte le fasi dell’attraversamento dell’Appennino le truppe in ritirata sono bersagliate dall’aviazione alleata. Poche ore dopo la fine del ripiegamento tedesco, le truppe americane entrano a Pontremoli. I reparti tedeschi e fascisti che riescono ad oltrepassare la Cisa sono circondati nella zona di Fornovo dai partigiani locali e dai brasiliani dipendenti dalla V Armata americana e si arrendono il 29 aprile.
28. Mussolini e Claretta Petacci sono fucilati a Giulino di Mezzegra (Como).
30. Hitler si uccide nel bunker della Cancelleria a Berlino. I sovietici sono ormai a poche centinaia di metri di distanza.
Maggio
2. Entra in vigore la resa incondizionata delle truppe tedesche in Italia.
8. Come previsto nel trattato di resa incondizionata, firmato il giorno prima, le truppe tedesche cessano ogni attività bellica. E' la fine della guerra in Europa.
 
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